251 pages
Langue : Italian
Publié 12 juin 2014
Il giovane Holden è un romanzo di J. D. Salinger, pubblicato parzialmente in maniera seriale tra il 1945 ed il 1946, per poi esser raccolto in un volume unico nel 1951.
Sono passati più di sessant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? Poiché non lo si sa con precisione, ciascuno vi ha letto la propria rabbia, ha assunto il protagonista a "exemplum vitae", e ciò ne ha decretato l'immenso successo che dura tuttora.
Torna, in una nuova …
Il giovane Holden è un romanzo di J. D. Salinger, pubblicato parzialmente in maniera seriale tra il 1945 ed il 1946, per poi esser raccolto in un volume unico nel 1951.
Sono passati più di sessant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? Poiché non lo si sa con precisione, ciascuno vi ha letto la propria rabbia, ha assunto il protagonista a "exemplum vitae", e ciò ne ha decretato l'immenso successo che dura tuttora.
Torna, in una nuova traduzione di Matteo Colombo, il libro che ha sconvolto il corso della letteratura contemporanea influenzando l'immaginario collettivo e stilistico del Novecento.
Romanzo di formazione scorrevole e piuttosto significativo, ma bisogna sforzarsi di passare oltre a certe cose - traduzione in primis, che risulta spesso e volentieri forzata (proprio per come è fatto il testo originale, non perché sia una cattiva traduzione)
The question about giving out your opinion about The Catcher In The Rye is that you feel like everything that you have to say has already been said by everyone else.
But the truth is that human experience (like opinions) are most of the times different inspite of similar. And that's what I believe is the biggest trumph of this book.
I must confess: I was hatting it in the first pages. It was looking like a pointless and superficial narration. I won't say it isn't. But I continued and started to believe there was more to it. Holden's complex personality reflecting the fight he was enduring with his growth and the contradictions he was becoming aware of generated not only some empathy with me as some feeling of needing to observe him. Because the representation of this human experience was quite well done in a perspetive of one person …
The question about giving out your opinion about The Catcher In The Rye is that you feel like everything that you have to say has already been said by everyone else.
But the truth is that human experience (like opinions) are most of the times different inspite of similar. And that's what I believe is the biggest trumph of this book.
I must confess: I was hatting it in the first pages. It was looking like a pointless and superficial narration. I won't say it isn't. But I continued and started to believe there was more to it. Holden's complex personality reflecting the fight he was enduring with his growth and the contradictions he was becoming aware of generated not only some empathy with me as some feeling of needing to observe him. Because the representation of this human experience was quite well done in a perspetive of one person only and what she thinks. It kept me almost wanting to talk to Holden and ask him a few questions. Or not... Because he was dealing with the world and everyone that passed by this would understand. Its not that I am moved. I am delighted with the painting of a personality through his eyes. And I am other eyes standing outside and judjing or being benevolent. I almost passively watch this story.
I think that what made me feel 'sort of depressed' about it in the end was the ending itself. I don't know what to feel abou it. Was it to logical, inevitable, bad, ok, realist, far-fetched,...? I can't decide. But it didn't felt right.
